
lA VILLA
Completamente ristrutturata intorno al 1850 dal celebre architetto fiorentino Giuseppe Poggi e ridecorata intorno al 1890 dall’architetto pisano Luigi Bellincioni, la villa conserva, ad eccezione di alcuni affreschi barocchi, delle cucine e delle cantine, solo poche tracce della torre medievale che fu fino al XVII secolo o dell’antica casa padronale di campagna che fu nel XVIII secolo.
Si presenta all’esterno come un sobrio maniero risorgimentale in cui all’interno si alternano i sontuosi saloni neoclassici e Liberty voluti nell’Ottocento dal duca Amerigo Antinori, poi dalla sua figlia la principessa Maria Antinori-Aldobrandini. Oggi è la residenza degli attuali proprietari e funge regolarmente da cornice per eventi ed eventi enologici di Villa Cosmiana.
I giardini
La villa e il suo roseto all’italiana del XVIII secolo sono circondati da un parco all’inglese di 11 ettari progettato sobriamente da Giuseppe Poggi intorno al 1850: un grande prato centrale originale e bordato da lecci, pini marittimi e cedri oggi secolari e arricchito con vialetti tortuosi e giardini Liberty progettati nel 1890 dall’architetto pisano Bellincioni.
Dal 2019 e dal loro restauro hanno riscoperto le delicate composizioni floreali multicolori che incantavano i visitatori di Villa Cosmiana durante la Belle Epoque.
Le collezioni
Se le collezioni originarie del duca Amerigo e della principessa Antinori-Aldobrandini purtroppo sono completamente scomparse negli anni bui successivi alla scomparsa di quest’ultima, la villa, i suoi annessi e i suoi giardini ospitano oggi ancora interessanti collezioni d’arte composte da 350 dipinti, sculture e oggetti d’arte pazientemente riuniti negli ultimi 30 anni dagli attuali proprietari. Dall’archeologia alla pittura d’avanguardia, con un’ampia quota di pittura barocca e classica italiana, fiamminga e francese, le collezioni presenti ci permettono di riconnetterci con lo spirito e il gusto degli storici proprietari e contribuiscono a ricreare questa atmosfera eclettica di lusso ed eleganza che regnò sulla tenuta dal XVII secolo agli anni ’30.